La tutela dell’ambiente è anche un’opportunità di lavoro: ecco perché
All’aumento del fenomeno della disoccupazione causato dai numerosi licenziamenti e da una bassa percentuale di assunzioni a seguito della pandemia da Coronavirus, corrisponde, dopo due anni, ad un ritorno dei livelli pre-pandemia a seguito della rivoluzione digitale e dell’esigenza di garantire una società sempre più ecosostenibile. Non sorprende che secondo il rapporto GreenItaly 2020 di Symbola e Unioncamere, le aziende green sono quelle che maggiormente rispondono all’attuale contingenza economica. Digitale ed ecosostenibilità sono dunque i due settori protagonisti che hanno consentito l’ingresso nel mercato del lavoro di numerose e nuove figure professionali altamente specializzate. Infatti, secondo un’indagine condotta da Green Factor insieme a Legambiente ha previsto che nei prossimi cinque anni assisteremo ad una crescita occupazionale nel settore legato alla sostenibilità pari all’8%, ciò ha fatto sì che si iniziasse a parlare di Green Job. Ma a cosa fa riferimento? Secondo l’UNEP (United Nations Environment Programme), agenzia delle Nazioni Unite, si fa riferimento a quelle occupazioni “nei settori dell’agricoltura, del manifatturiero, nell’ambito della ricerca e sviluppo, dell’amministrazione e dei servizi che contribuiscono in maniera incisiva a preservare o restaurare la qualità ambientale”.
Tutela dell'ambiente
La transizione ecologica a cui stiamo assistendo ha reso necessaria la presenza di esperti fortemente motivati e appassionati ma ciò non è sufficiente. Si fa necessaria l’esigenza di possedere un forte background formativo altamente specializzato. Solo il possesso delle competenze necessarie serviranno a supportare la collettività tutta al fine di garantire un futuro sempre più Green. Non sorprende, allora, che numerosi siano gli annunci che ricercano professionisti esperti nel settore ambientale.
A fronte di un aumento della domanda e dell’offerta in questi settori, diventare un esperto richiede anni di studio, passione e una forte motivazione. Tuttavia, Come già accennato, lavorare in questo ambito richiede un’alta formazione e non solo motivazione, tenacia e resilienza. E per i più motivati è consigliabile non fermarsi al solo titolo di laurea, triennale o magistrale, ma puntare al conseguimento di un master di I o II livello come un master sull'economia e lo sviluppo sostenibile. L’accesso a questi percorsi post-laurea è possibile non solo mediante università tradizionali ma anche online come l’Università telematica Niccolò Cusano.
La formazione è solo un parte di ciò che un professionista deve possedere. Lavorare nel settore ambientale ed ecosostenibile richiede il possesso di green skills: dalle competenze che riguardano la sostenibilità a quelle del riuso fino ad arrivare all’ottimizzazione energetica. Nel 2019, ad esempio quasi l’80% delle aziende italiane ha richiesto il possesso di competenze green non solo ai laureati, ma anche ai neo diplomati e a coloro che si affacciano al mondo del lavoro subito dopo le scuole dell'obbligo.
Tra le professioni legate all'ambiente troviamo sia le professioni più tradizionali come Biologo, Geologo, Ingegnere ambientale, Meteorologo, Sismologo o Architetto Paesaggistico, ma anche l'Eco manager, Ecoauditor, l’Operatore nel settore del riciclo, Energy Manager, Responsabile marketing sostenibile, Ingegnere ambientale, Responsabile acquisti sostenibili, Designer materiali riciclabili, Avvocato ambientale, chimica green e il Project Manager.
Proprio con riguardo a quest’ultima figura le aziende sono sempre più interessate a cercare questo tipo di figure in quanto saranno quelle preposte a convertire le aziende ad una dimensione più ecosostenibile e soprattutto per garantire l’accesso ai numerosi fondi regionali, nazionali ed europei, al fine di riuscire a far crescere in primis l’azienda mediante una conversione degli impianti e di tutti i processi di produzione, e di riflesso garantendo anche una crescita del Paese.