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Netgear XR700 Nighthawk: così un router (costoso) mi ha svoltato la connessione di casa

Netgear XR700 Nighthawk: così un router (costoso) mi ha svoltato la connessione di casa

All’inizio, lo ammetto, lo scetticismo ha preso il sopravvento. Negli ultimi 10 anni il mio rapporto con i router è stato piuttosto semplice: quello che mi capitava a tiro, soprattutto se fornito dall’operatore, andava benissimo. E in effetti così è stato, anche solo in termini di velocità. Qualche problema sparso, ma per lo più tutto ha sempre funzionato a velocità più che dignitose, anche grazie ad una robusta connessione in fibra. Poi mi sono trasferito e tutto è diventato un dramma. Connessione ballerina, lag nei videogiochi, upload infiniti. Insomma, un disastro che per diverso tempo ho imputato alla linea e non alla scatoletta collegata alla fibra (ormai con ultimo chilometro in rame). Poi ho provato un router. Uno di quelli veri, degni di essere chiamati così. E mi sono ricreduto.

La verità è che ho compreso che fino ad oggi non avevo capito un bel niente dei router e di come gli ultimi modelli potessero rivelarsi utili sopratutto in caso di problemi e, ancor meglio, in caso di una passione videoludica. In quest’ultimo frangente – il mio, peraltro – un router “da gioco” si è rivelato essere uno strumento estremamente utile in caso di problematiche sulla linea. Ma partiamo dal principio. In casa ho installato un Technicolor fornito dal mio operatore telefonico: uno scatolotto di plastica da cui parte anche la connessione WiFi che connette tutti i miei dispositivi ad internet. Lo Speedtest mi ha sempre dato un download intorno ai 2 MB al secondo. Da qualche settimana ho associato al Technicolor un router Netgear Nighthawk Pro Gaming XR700. Una “piccola” bestia che si mangia sei volte lo scatolotto di plastica e si è imposta sul corridoio di casa con le sue antenne dotate di LED tipo luci di segnalazione per gli aerei. Speedtest a 2 minuti dall’installazione: 28 MB al secondo.

Ora, già questo elemento mi ha fatto illuminare, ma ha anche sottolineato la mia stupidità nel pensare che le terribili performance del mio WiFi fossero dovute solamente alla qualità della mia connessione. Nulla di più falso. Eppure questa è solo la punta dell’iceberg. Di fatto la mia resta una connessione terribile, situazione tamponata solo in parte da una rete WiFi più performante. In caso di sbalzi improvvisi, infatti, la banda e il lag nei videogiochi online tornano a farsi sentire. In questi casi il mio problema fino ad oggi è stato che per trovare la causa di questi intoppi dovevo andare a recuperare tutti i dispositivi connessi – che in casa mia sono più di una ventina – capire tirando a casaccio quale fosse quello problematico e disattivare la sua connessione WiFi. Una procedura che bene o male andava quasi sempre ad individuare l’iPhone in fase di backup o l’iPad bloccato su YouTube. Quando però questi non erano i casi la soluzione diventava decisamente più complessa.

Ciò che un router come l’XR700 mette a disposizione per questi casi – e anche quelli meno estremi – è un efficiente pannello di controllo basato su DumaOS, che consente di visualizzare ogni dettaglio della propria rete casalinga. Dai dispositivi connessi a quelli che stanno rubando più banda – con visualizzazione della quantità utilizzata – fino alla possibilità di allocare un maggiore spazio a determinati dispositivi, come per esempio una console da gioco, per assicurarsi di non avere problemi nei momenti più concitati anche se l’iPhone decide di avviare un backup da 32 GB. Questo pannello è accessibile sia da browser – basta essere connessi alla rete WiFi e accedere con le credenziali create durante la configurazione – sia tramite app, che peraltro ha come bonus il fatto di poter controllare la propria rete anche da remoto.

Ora inizia la parte da smanettoni. Il cuore dell’XR700 è costituito da un processore quad core da 1.7 GHz, accompagnato da un AD7200 Perfomance Wi-Fi che garantisce 7,2 gigabit al secondo. Sul router si trovano sette porte ethernet (una per la linea in entrata WAN e sei LAN in uscita) da 1 gigabit a cui si aggiunge una porta da 10 gigabit. Un armamentario che consente alla proposta di Netgear di offrire una triplice banda da 800Mbps (2.4GHz), 1.733Mbps (5GHz) e 4.600Mbps (60GHz) in grado di ridurre la latenza di gioco su tutti i dispositivi compatibili con Wi-Fi AD. Ma come si traduce nell’esperienza gaming? In breve, nel momento in cui individua la presenza di un traffico “da gioco” – come per esempio quello di una console – l’XR700 provvede autonomamente a regolare la banda per fornire a quel dispositivo una maggiore stabilità. Inoltre, attraverso il pannello di controllo è possibile impostare alcuni fattori per assicurarsi di ottenere sempre la connessione migliore, come un geofiltro che ci farà giocare solo con altri giocatori inseriti in un limite geografico ben preciso, come per esempio solo l’Europa.

Quindi com’è ora la connessione a casa mia? Sicuramente molto migliorata. Non solamente nella mera velocità di download e upload, ma anche e soprattutto nella sua gestione. Sapere quale dispositivo sta rubando banda e poter fornire una priorità ai singoli device non è banale e di certo aiuta a non impazzire dietro ai problemi. Non solamente per quanto riguarda i videogiochi ma anche, per esempio, nello streaming su Netflix, dove il router supporta il 4K HDR senza problemi e senza buffering. C’è solo un problema: il prezzo (e le dimensioni, ma questo dipende dalla singola casa). L’XR700 ha infatti un costo di 499,90 euro, che probabilmente per molti non sono giustificabili anche a fronte di una serie di strumenti di controllo della propria rete. Bisogna però ricordare che questa è la proposta top di gamma relativa al settore videoludico e che quindi probabilmente interesserà solo quella fascia semi-professionista di giocatori. Per tutti gli altri l’offerta di Netgear è comunque ampia e relativa a fasce di prezzo più basse. Per poter sfruttare dispositivi compatibili con il DumaOS, però, bisognerà comunque sborsare una cifra non proprio contenuta.

Fonte: Netgear XR700 Nighthawk: così un router (costoso) mi ha svoltato la connessione di casa